Carissimi parrocchiani, amici, frequentatori della nostra parrocchia e voi tutti,
dopo la lunga e sofferta parentesi del COVID che ha ridotto, impedito e, in certi casi, soppresso quelle poche ma simpatiche ed efficaci occasioni di incontro, di preghiera, di comunicazione e di dialogo, tra le quali figurava l’annuale Festa Patronale, sono lieto di veder rinascere, sia pure in forma più limitata e modesta, la Festa Patronale.
Eccoci di nuovo riuniti per festeggiare Maria Assunta, icona di speranza, luminosa e incoraggiante presenza materna che accompagna il nostro cammino, un cammino talvolta irto di problemi, incrinarsi della salute e perdite di persone care che nelle nostre famiglie e nella nostra comunità svolgevano compiti importanti e, ancor prima, erano presenze preziose, consigliere apprezzate, la cui importanza abbiamo apprezzato pienamente quando hanno varcato il “muro d’ombra” e ci hanno preceduto nel segno della fede.
Un grato pensiero lo devo rivolgere a tutte le care persone che in questo periodo, pur usando la necessaria prudenza, non hanno rinunciato a prendere parte alle poche ma preziose iniziative fattibili e si sono industriate a trovare modi e tempi per incontrarci, comunicare e apprendere. Penso ai geniali incontri con zoom ideati dal nostro caro Piero che ci hanno permesso di approfondire i vangeli e di condividere le nostre riflessioni. Essi hanno incentivato il gusto e il desiderio dell’ascolto della Parole di Dio, ma non meno, dell’ascolto reciproco.
Voi sapete che è in atto nella Chiesa il cammino sinodale. Sinodo significa “percorrere insieme il cammino” e quindi comunicare tra noi e ascoltarci. Papa Francesco ci invita a rapportarci con la società e la cultura con uno stile di ascolto. Ha ricordato che la Chiesa è in “debito di ascolto”. Pertanto dobbiamo comportarci non tanto come coloro che devono dire qualcosa ma come coloro che devono stare a sentire ciò che gli altri hanno da dire.
I membri del consiglio sanno che più volte ho espresso il desiderio di trovare luoghi e tempi per mettermi in ascolto di parrocchiani e amici; di quello che pensano, dei loro problemi, delle loro attese, delle loro proposte. Ora, venendo incontro a questo mio desiderio, il consiglio ha proposto di anticipare la messa domenicale di mezz’ora celebrandola alle h.10:00 in modo da avere il tempo di incontrarci, condividere una tazza di tè, riflettere insieme sul vangelo e cercare insieme qualche risposta ai vari interrogativi e problemi sorti durante la settimana. Magari non troveremo le soluzioni a tanti problemi; probabilmente non saremo tutti dello stesso parere ma la condivisione arricchisce sempre, allarga i nostri orizzonti, ci educa al rispetto degli altri. A patto che non si dimentichi che ogni persona è sempre infinitamente più grande e importante di quello che pensa e che crede come ci insegna il Vangelo.
Spero che il cambiamento di orario non vi dispiaccia tenendo conto dello scopo: permetterci un ascolto reciproco rispettoso ed empatico.
Vi allego un pensiero di Blaise Pascal che mi ha ispirato anche se non sempre l’ho onorato:
“Quando si vuol correggere utilmente qualcuno e mostrargli che si inganna,
occorre prima osservare da quale lato egli consideri la cosa,
perché di solito da quel lato è vera,
e riconoscergli questa verità,
ma, nello stesso tempo,
mostrargli il lato per cui è falsa.
Ciò lo rende contento, perché vede che non s'ingannava
e che trascurava solamente di vederne tutti gli aspetti.
Ora, nessuno di noi si dispiace per non vedere tutto;
ma non si vuole ammettere di essersi ingannati;
e ciò dipende, forse, dal fatto che
naturalmente l'uomo non può vedere tutto,
né naturalmente può ingannarsi circa l'aspetto dal quale considera una cosa”. (Pensieri Br. 9)
Don Carlo, i consigli pastorali e tutti i collaboratori.
Buona Festa Patronale !!!!!!!!!!!